Versione italianaEnglish version
Carmina Cantabrigiensia - The Cambridge Songs - L'opera


Genere: Narrativo

XIV - De Puero Niveo

Tema favolistico. La più antica attestazione nota del tema dello Snow child, una storiella che si è diffusa nella letteratura medievale europea.
L'ambientazione è in Svevia, che si estende nel sud est della Germania e parte della Svizzera, con un preciso riferimento a Costanza.


ATTENZIONE: Le voci dei solisti e del coro non sono reali, sono ottenute
da campionature dei suoni e devono essere intese solo a titolo esemplificativo.

TESTO

Advertite, omnes populi,
ridiculum et audite, quomodo
Suevum mulier et ipse illam
defraudaret.
   Attenti tutti i popoli
e udite le divertente storia di come
una donna uno Svevo e lo Svevo la donna abbia
ingannato.
 
Constantiae civis Suevulus
trans equora gazam portans navibus
domi coniugem lascivam nimis relinquebat.
   Di Costanza un cittadino, umile Svevo, per
portare ricche merci al di là delle acque con navi
a casa una moglie di molte voglie lasciava.
 
Vix remige triste secat mare,
ecce subito orta tempestate
furit pelagus, certant flamina,
tolluntur fluctus, post multaque exulem
vagum litore longinquo nothus
exponebat.
   A fatica con triste legno il mare solca.
All'improvviso tempesta sorge:
il mare infuria, combattono i venti,
si gonfiano i flutti e il Noto,
dopo molto mare, su di un lontano lido solo
lo deposita.
 
Nec interim domi vacat coniux;
mimi aderant, iuvenes secuntur,
quos et inmemor viri exulis
excepit gaudens atque nocte proxima
pregnans filium iniustum fudit
iusto die.
   Non inoperosa, nel frattempo a casa resta la moglie;
dei mimi arrivano, dei giovani li seguono,
e lei del marito lontano immemore
con piacere li accoglie.
Alla prima notte gravida, un figlio illegittimo diede
nel legittimo giorno.
 
Duobus volutis annis
exul dictus revertitur.
Occurit infida coniux
secum trahens puerulum.
Datis osculis maritus illi
«De quo», inquit, «puerum istum habeas,
dic, aut extrema patieris.»
   Due anni passarono
e l'esule di cui dicemmo tornò.
Incontro gli si fece l'infida coniuge
con sé portando il fantolino.
Dopo che baciata l'ebbe, disse il marito:
«Da dove ti viene questo bambino?
Dimmelo, o cara la pagherai!»
 
At illa maritum timens
dolos versat in omnia.
«Mi», tandem, «mi coniux», inquit,
«una vice in Alpibus
nive sitiens extinxi sitim.
Inde ergo gravida istum puerum
damnoso foetu heu gignebam.
   Quella tuttavia il marito temendo,
in ogni cosa inganno versa,
e infine dice: «Marito... marito mio,
una volta in montagna,
assetata, con la neve la sete calmai.
Ne rimasi gravida e questo bambino,
ahimé, con travagliato parto generai.
 
Nam langues amore tuo
consurrexi diliculo
perrexique pedes nuda per nives et
per frigora.
Atque maria rimabar mesta
si forte ventivola vela cernerem,
aut frontem navis conspicerem».
   Languendo infatti per il tuo amore
al far del giorno mi alzai
e a piedi nudi andai
tra le nevi e il freddo.
La distesa del mare scrutavo mesta,
se per caso vela dal vento mossa vedessi
o la prua di una nave scorgessi».
 
Anni post hec quinque transierunt aut plus,
et mercator vagus instauravit remos:
ratim quassam reficit, vela alligat
et nivis natum duxit secum.
   Cinque anni trascorsero o più
e il mercante viaggiatore il suo legno restaurò:
lo scafo squassato rifà, arma le vele
e il nato della neve con sé reca.
 
Transfretato mari producebat natum
et pro arrabone mercatori tradens
centum libras accipit atque vendito
infante dives revertitur.
   Giunto che fu al di là del mare,
il bimbo in vendita pose in pegno dandolo
ad un mercante da cui cento libbre ricevette:
venduto che fu l'infante ricco tornò.
 
Ingressusque domum ad uxorem ait:
«Consolare, coniux, consolare, cara:
natum tuum perdidi, quem non ipsa tu
me magis quidem dilexisti.
   In casa quando entrò alla moglie disse:
«Consolati, consolati, moglie cara:
ho perso il tuo bambino, che tu stessa comunque
non più di me amavi.
 
Tempestate orta nos ventosus furor
in vadosas sirtes nimis fessos egit,
et nos omnes graviter torret sol, at il-
le nivis natus liquescebat.»
   Al sorgere di una tempesta, noi il furore dei venti
su sabbiose rive sponde, ormai troppo stanchi:
il sole con durezza sopra di noi ardeva e
il tuo nato si è liquefatto».
 
Sic perfidam Suevus coniugem deluserat;
sic fraus fraudem vicerat:
nam quem genuit nix,
recte hunc sol liquefecit.
   In tal modo il perfido Svevo la moglie ingannò;
così l'inganno vinse l'inganno.
Infatti colui che la neve generò,
giustamente il sole sciolse.


ORGANICO
Baritono solista
Orchestra:
Violini primi
Violini secondi
Viole
Violoncelli

Se qualcuno deciderà di mettere a repertorio uno o più di questi brani, mi mandi le registrazioni, in modo che io possa pubblicarle: purtroppo con gli strumenti di cui dispongo non posso simulare le voci del coro con risultati accettabili.
Oltre ai singoli spartiti, è disponibile anche il libretto (16 MB) con spiegazioni, testi e traduzioni, oppure il libro (70 MB) che contiene quanto presente nel libretto più tutti gli spartiti e le copie dei fogli originali di Cambridge.
Se necessitate delle parti distinte, contattatemi per avere il file di Finale.
Hey! Non dimenticatevi di farmi sapere che cosa ne pensate.


La mia musica è disponibile anche su iTunes.

Licenza Creative Commons
L'utilizzo di tutte le opere musicali
pubblicate in questo sito è regolato
da una Licenza Creative Commons.

realizzazione e grafica 2010-2014 - multiwire.net
hosting multiwire.net