Sailing to Byzantium Testi | |
Standing female nude Carol Ann DuffySix hours like this for a few francs. Belly nipple arse in the window light, he drains the colour from me. Further to the right, Madame. And do try to be still. I shall be represented analytically and hung in great museums. The bourgeoisie will coo at such an image of a river whore. They call it Art. Maybe. He is concerned with volume, space. I with the next meal. You're getting thin, Madame, this is not good. My breasts hang slightly now, the studio is cold. In the tea-leaves I can see the Queen of England gazing on my shape. Magnificent, she murmurs, moving on. It makes me laugh. His name is Georges. They tell me he's a genius. There are times he does not concentrate and stiffens for my warmth. He possesses me on canvas as he dips the brush repeatedly into the paint. Little man, you've not the money for the arts I sell. Both poor, we make our living how we can. I ask him. Why do you do this? Because I have to. There's no choice. Don't talk. My smile confuses him. These artists take themselves too seriously. At night I fill myself with wine and dance around the bars. When it's finished he shows me proudly, lights a cigarette. I say Twelve francs and get my shawl. It does not look like me. | Nudo di donna in piedi Sei ore così per pochi franchi. Pancia capezzoli culo alla luce della finestra, mi succhia il colore. Un po' più a destra, Madame. E cerca di stare ferma. Sarò rappresentata analiticamente e starò appesa in grandi musei. I borghesi andranno in solluchero di fronte a una tale immagine di puttana di strada. La chiamano Arte. Forse. Lui si preoccupa di volume, spazio. Io del prossimo pasto. Stai dimagrendo, Madame, non va bene. I miei seni pendono un po' verso il basso, lo studio è freddo. Nelle foglie del tè posso vedere la regina d'Inghilterra che fissa le mie forme. Magnifiche, mormora, andando avanti. Mi fa ridere. Si chiama Georges. Mi dicono che è un genio. Ci sono volte in cui non si concentra e si irrigidisce in cerca del mio calore. Mi possiede sulla tela mentre intinge il pennello ripetutamente nel colore. Bello mio, non puoi permetterti le arti che vendo. Tutti e due poveri, ci guadagniamo da vivere come possiamo Gli chiedo. Perché lo fai? Perché devo. Non c'è scelta. Non parlare. Il mio sorriso lo confonde. Questi artisti si prendono troppo sul serio. Di notte mi riempio di vino e vado in giro nei bar a ballare. Quando è finito me lo mostra con orgoglio, si accende una sigaretta. Dico dodici franchi e prendo lo scialle. Non mi somiglia. |